Ascoltando i detti popolari riferiti al cuore, troviamo sempre un rapporto con le emozioni:“Il cuore mi scoppia dalla gioia” o “Questa faccenda mi sta a cuore” ed anche “Mi si è fermato il cuore dalla paura, mi si è spezzato il cuore”. Di una persona che sembra distaccata, senza reazioni evidenti se ne parla come di una persona “senza cuore”. In tutte queste espressioni, il cuore è il centro simbolico che esiste nell’uomo e non è guidato nè dall’intelletto nè dalla volontà, ed è anche al centro del corpo, un pò a sinistra,(emisfero destro del cervello). Se accogliamo totalmente una persona, “apriamo il nostro cuore”,” avere un grande cuore” è sinonimo di bontà verso gli altri, al contrario della persona che “non ha cuore”. Una persona a me molto cara ( che non è più in questo mondo) soleva dire con passione, che voleva vedere “Il cuore in mano” cioè voleva vedere con i fatti la leltà e la generosità dell’altro. Chi ha un ” cuore tenero” rischia di amare senza limiti e confini, che invece devono esserci. Nella pratica dello yoga (nella nostra scuola) in tutte le sue forme, si impara a dosare, discernere ed equilibrare i sentimenti in modo da non essere sopraffatti dalle emozioni con l’ausilio di respirazioni specifiche asana, rilassamenti guidati, meditazioni e mantra, istruendo la persona a fare uso giornaliero di ciò che è più adatto al suo stato d’animo, permettendo così di trovare un’ equilibrio nelle manifestazioni emotive sostenendo il “CUORE”.
LA VERA BELLEZZA, DOPOTUTTO, CONSISTE NELLA PUREZZA DEL CUORE. Mahatma Gandhi (La grande Anima)