Chi pratica yoga già da un pò di tempo ed è un allievo avanzato sa cosa significa il termine Karma, gli altri ne avranno sentito parlare, magari scherzosamente: è invece la base sulla quale ruota tutto l’insegnamento dello yoga.
Karma è un termine della antica lingua Indiana, il sanscrito, che significa “azione” o “destino”. Il Karma è la somma delle azioni che ciascun individuo ha compiuto nelle sue esistenze precedenti ed esso controlla il destino della vita presente e futura, è quindi legato al concetto di reincarnazione o rinascita (argomento sul quale torneremo in futuro). In base a tale dottrina, la vita umana è una catena di vite successive e la condizione di ogni singola vita è una diretta conseguenza delle azioni compiute nelle vite precedenti. Vi sono tre tipi di karma: buono, cattivo, neutro. Si ritiene che il Karma sia cumulativo e che può essere aggiunto o sottratto nel corso dell’esistenza di una persona che continua da una vita all’altra, dunque, una buona azione aumenta il Karma buono o diminuisce quello cattivo, mentre una cattiva azione ha effetto contrario, altre azioni non hanno nessun effetto “Karma neutro”. Il Karma ci responsabilizza ci insegna che non possiamo sottrarci alle conseguenze delle nostre azioni, le quali potrebbero rivelarsi non in questa vita ma in una successiva. Lo yoga riconosce la possibilità di malattie Karmiche e può usare questo termine per descrivere condizioni incurabili anche presenti fin dalla nascita, che possano essere il risultato delle azioni compiute nelle vite precedenti. Lo yoga insegna che tutti noi ereditiamo le nostre caratteristiche da tutti i nostri antenati. La ricerca genetica moderna sta dimostrando che questo fenomeno è molto più ampio di quello che si potesse pensare un tempo.
Al di là di aderire o no al concetto di KARMA e REINCARNAZIONE, è importante fare nostra la responsabilità delle nostre azioni per il rispetto che dobbiamo a noi stessi, agli altri, alla nostra Terra e condurre una esistenza consapevole di ogni nostro errore.