Nel cammino dello yoga classico, definito anche Astanga Yoga, si trovano otto tappe evolutive, con indicazioni precise per portare l’uomo dagli stadi più grossolani a quelli più sottili fino alla comprensione universale. Il primo gradino detto Yama sono le astensioni, che indicano una condotta morale verso gli altri: non essere violenti ( Ahimsa), non essere falsi (Satya), non appropriarsi dei beni altrui (Asteya), non accumulare (Aparigraha), contenersi (Brahmacharya). Il secondo stadio detto Niyama sono le osservanze che indicano una condotta morale verso se stessi. Il terzo stadio sono le Asana o posture del corpo. Il quarto stadio è il Pranayama o controllo del respiro. Il quinto stadio e Il Pratyahara cioè il distacco da tutto ciò che è materiale. Il sesto stadio è Dharana cioè la concentrazione. Il settimo stadio è Dhyana cioè la meditazione e l’ultimo stadio è Samadhy cioè l’illuminazione, la comprensione dei principi universali. Lo yoga insegna che per giungere alla totale comprensione è necessario percorrere le otto tappe non è possibile saltare alcun gradino, nè iniziare a praticare la meditazione prima di aver compreso gli stadi prima. Lo yoga è una disciplina rigorosa che insegna a conoscere se stessi, con tutte le possibilità e tutti i limiti propri di ogni individuo, è una via che ognuno può percorrere, una via che si apprende solo dalla pratica costante. Praticare yoga non vuol dire solamente fare delle sedute di asana, pranayama e meditazione. Praticare yoga è prima di tutto avere rispetto di se stessi e degli altri (Yama), è avere attenzione ed essere sempre presenti al momento che stiamo vivendo, mantenere onestà e chiarezza. E’ sentirsi appagati di ciò che si ha ( Niyama), praticare yoga è seguire la non violenza ( Ahimsa) non solo negli atti, ma anche nelle parole e nei pensieri. Yoga significa unione dell’individuo con tutta la sfera universale. Lo yoga è antico come il mondo, è una pratica a cui tutte le culture di tutti i tempi hanno attinto e continuano ancora oggi ad attingere. E’ una disciplina straordinaria che permette di partire da se stessi, dal proprio corpo, dal proprio respiro. Soprattutto oggi nelle nostra epoca viene spesso interpretato come una tecnica individuale, invece la forza e l’equilibrio acquisito dal singolo si propaga naturalmente a tutti quelli che lo circondano. Un altro errore è dividere lo yoga in tante differenti correnti che creano solo confusione perchè yoga significa unione. Inoltre lo yoga non è una religione, ha il significato di ricongiungere il microcosmo umano con il macrocosmo universale, partendo dalla ricerca di se stessi, della propria fede, della propria spiritualità. Per migliaia di anni i saggi yoghin si sono serviti del corpo per cercare la via della conoscenza, di uno strumento che cambia, si trasforma, che respira, che è suono, che è colore come tutto ciò che ci circonda, quindi è dall’ascolto del corpo che dobbiamo iniziare il cammino.