Il 1°Maggio viene celebrato in moltissimi paesi come la “Festa del Lavoro”, ma fin dall’antichità, questo giorno era essenzialmente dedicato alla natura nel suo pieno risveglio. Gli slavi della Carinzia festeggiano Maggio ornando un albero e portandolo in processione tra canti e musica.Questa cerimonia si trova con varianti tra gli zingari della Transilvania e della Romania. Sono riti che celebrano la rigenerazione non soltanto materiale ma anche spirituale della comunità, nel rinnovamento Cosmico. La Primavera è una resurrezione della vita universale e di conseguenza della vita umana. Con questo atto Cosmico tutte le forze della creazione ritrovano il loro vigore iniziale, la vita è integralmente ricostituita, tutto comincia di nuovo. Questi rituali sono antichissimi e segnavano in sostanza il trionfo della luce sulle tenebre e continuano ad essere celebrati anche dopo la cristianizzazione, tant’è che dalle feste celtiche è derivato il Calendimaggio medievale. La funzione di cantare Maggio era benefica, propiziatoria, quindi magica, nella quale i Maggianti (cantori) cantavano e cantano strofe beneaguranti al popolo ricevendo in cambio cibo. Simbolo della rinascita primaverile sono gli alberi e i fiori: l’ontano e il maggiociondolo, le viole e le rose, con i quali ci si orna; in particolare con le foglie dell’ontano, considerato l’albero della vita, simbolo dell’albero cosmico le cui fronde si trovano al di là del visibile, nel non manifesto, analogo alla scala di Giacobbe con la quale si può giungere alla comunione divina. Gli antichi Romani celebravano l’avvento della bella stagione consacrandola a varie dee: Flora, Bona, Maia. Flora era protettrice delle piante, Ovidio la chiamava Mater Florum e al circo Massimo si festeggiavano i Floralia recitando canti in versi, ornandosi di fiori e vestendo abiti coloratissimi. Si festeggiava anche una deità severa, Fauna, la Grande Madre, chiamata anche Bona Dea. Nel suo tempio venivano nutriti rettili domestici, i Saettoni, tanto comuni nelle case romane come da noi i gatti. Secondo alcuni scrittori latini il nome Maggio deriva da Maius, ovvero Giove o da Maiores (anziani saggi). Nella zona dei monti Pistoiesi è una festa molto sentita in cui i Maggerini (cantori) issano un palo di Ontano ornato di cibo (palo della cuccagna) attorno al quale si festeggia.
CELENDIMAGGIO E FESTA DEL LAVORO una coincidenza storica, ma esistono le coincidenze? Il 1° Maggio si celebra la festa del lavoro dedicata alle vittime partecipanti ad un comizio sindacale tenuto a Chicago nel 1886, in cui una bomba scoppiò tra gli agenti della polizia, sfociando in scontri con 10 morti tra polizia e lavoratori. Vennero accusati ingiustamente otto malcapitati senza prove condannati all’impiccagione, ma tre di loro furono poi liberati. Questo episodio è stato ormai dimenticato e la festa è il simbolo dell’operosità-umana nell’emblema che ogni uomo sia stimato per l’apporto che offre alla comunità secondo il suo talento.