Narrare una storia non è semplice , ha a che fare con il senso che diamo alle cose, e se la scienza spiega il mondo empirico, la narrazione è il mezzo con il quale a quel mondo attribuiamo un significato; che si tratti di leggende, testimonianze di vita vissute o inventate il loro racconto riguarda da vicino l’essere umano, le storie comunicano, spiegano attraverso i simboli , parlano alla parte inconscia dell’essere. Il mito è la forma di narrazione più potente, intensa e profonda, secondo alcuni è storia, per altri è fantasia, ma al di là di ogni convinzione, i miti aiutano a spiegare che cosa significa essere umani, perchè riflettono la complessità della vita. Svolgono un ruolo molto importante, rimanendo apparentemente inconsapevoli al nostro essere, nel nostro profondo percepiamo il loro significato e attraverso i simboli agiscono nella nostra coscienza. In nessuna cultura, la mitologia è tanto potente quanto in quella indiana, dove il pensiero, l’arte, il canto, la musica, la danza e il rituale sono inscindibili dall’aspetto mitologico. I Purana sono gli antichissimi racconti dell’india che parlano di re, di battaglie, di eventi, di divinità, queste storie descrivono i valori e le credenze che fanno parte della cultura indiana, ed è da esse che proviene lo Yoga.
Kurmasana o posizione della Tartaruga, Il mito dietro alla posizione
Migliaia di secoli fa l’universo era così nuovo che molti elementi dovevano ancora venire alla luce, la creazione era giovane a tal punto che l’immortalità doveva ancora offrire il dono di sè al Cosmo. In quel tempo i Deva,esseri di luce,erano in lotta con gli Asura , esseri divini portatori di discordia e incapaci di armonia e si contendevano il controllo dell’Universo.Per garantire il benessere dei Deva , Indra ( re del Cielo), chiese consiglio a Brahma, il progenitore della creazione. Il creatore lo consolò dicendogli che poteva sperare e abbandonare ogni ansia riguardo alla morte, poteva sconfiggerla con l’immortalità. Brahma , il creatore aveva previsto ogni cosa, aveva creato migliaia di universi e aveva benedetto ciascuno con il dono della vita infinita per chi la vorrà cercare. Allora Indra le chiese dove poteva trovare l’immortalità, Brahma a quelle parole sorrise e le disse che non poteva procurarsi ciò che ancora non esisteva. Brahma aveva previsto l’immortalità per ogni Universo, ma non l’aveva ancora creata e disse a Indra: ” Sei tu che devi renderla palese attraverso i tuoi sforzi. Io ho imbevuto la tela del Cosmo con i semi di tutte le esperienze, ma la maggior parte di esse resta latente. Si raccoglie ciò che si semina. Devi assolvere ai tuoi doveri nel grande schema delle cose e solo allora riceverai ciò che ti spetta. Queste sono le leggi del Karma in base alle quali ogni cosa nell’universo è determinata.” Allora Indra le chiese come poteva fare per assolvere i suoi doveri e Brahma gli rispose che doveva centrifugare l’intero oceano Cosmico, una missione colossale che un solo Deva non poteva certo fare. Centrifugare l’intero oceano cosmico richiede una forza collettiva, generata da Deva e Asura insieme. Indra a seguito di queste parole per convincere gli Asura a collaborare, progettò di sottrarre ad essi la loro parte di elisir, era l’unico modo per preservare il benessere dei Deva. Così informò gli Dei e si procurò l’aiuto dei demoni, il cui desiderio di immortalità era forte quanto il suo. I Deva si allinearono su una sponda dell’Oceano e gli Asura sull’altra, Vasuki, il re dei serpenti offrì il suo corpo come corda, avvolgendosi intorno al Monte Mandara, che doveva essere usato come bastone per la centrifuga, ma benchè possedessero gli strumenti, gli Dei non avevano nulla di stabile su cui fissare il bastone, o che potesse far girare la montagna così da centrifugare come un zangola, l’universo. Vedendo ciò che andava fatto, Visnu si manifestò sotto forma di tartaruga e si immerse nel fondo dell’oceano. Poi si ritirò nel guscio, perfettamente immobile, e offrì la sua schiena perchè vi fosse posata la montagna. Gli Dei gioirono grati e la centrifuga ebbe inizio.
Visnu nella forma di divinità compassionevole è colui che deve proteggere l’umanità e incarnandosi nella tartaruga assolve allo scopo. La tartaruga rappresenta uno stato di voluto allontanamento dai sensi, come quando si ritira nel guscio. Si ottengono così radicamento e interiorizzazione. La tartaruga di Visnù ci insegna che questo stato può essere di aiuto a noi e a chi ci sta intorno; rinunciando ai sensi, possiamo offrire un’ esistenza forte e solida, perchè è dall’allontanamento dai sensi che possiamo accedere alle ricchezze della vita.